Feralpisalò, il miracolo è possibile

TORINO – Nelle ultime tre giornate della Serie B, la Feralpisalò, fanalino di coda della classifica, ha raccolto 7 punti, facendo come le altre squadre che hanno ottenuto di più negli stessi turni, Parma e Palermo. Risultati che non bastano a far riemergere i gardesani, a -4 dalla zona playout. Ma almeno adesso, un filo di speranza, con la squadra che fa risultati ed è viva, è ritornato. Non va dimenticato che i gardesani, alla prima stagione della loro storia in Serie B, non giocano le partite interne in sede. A Salò non si poteva fare, nella vicina Brescia neanche, patron Cellino si è opposto. Dunque non è rimasto che migrare addirittura a Piacenza, a 116 chilometri di distanza da Salò, dove si gioca in un Garilli praticamente deserto, punteggiato da al massimo duemila spettatori, ospiti compresi. Condizioni non certo semplici per lavorare, disponendo di un gruppo squadra che oltre la salvezza non può andare. La stagione era iniziata con Stefano Vecchi in panchina, il timoniere della promozione dalla C, rilevato dal’11ª giornata da Marco Zaffaroni (mentre Vecchi, grazie alle nuove regole, è potuto ripartire dal Vicenza in C). Prima di accettare la panchina dei gardesani, Zaffaroni aveva detto no al Lecco – poi nel frattempo rivitalizzato da Emiliano Bonazzoli – che a inizio stagione era messo anche peggio della Feralpisalò e che oggi naviga nei pressi dei playout. Riuscirà a risalire anche la squadra di Zaffaroni? Certo, la lunga sosta non è arrivata nel momento migliore. Dopo aver battuto Cremonese a Piacenza, Sampdoria a Marassi e chiuso il girone d’andata pareggiando 2-2 al Garilli con il Venezia secondo in classifica, la Feralpisalò s’è data una botta di autostima che prima sembrava prossima allo zero, con la squadra che pareva destinata alla C. Toccherà ora a Zaffaroni trovare il modo per tenere tutti sul pezzo perché la squadra vista nelle ultime tre uscite ha le carte in regola per salvarsi o, perlomeno, di agguantare i playout. Del resto, non va dimenticato quanto ha fatto Zaffaroni nello scorso campionato di A, al Verona. Subentrava il 2 dicembre 2022, mantenendo al suo fianco Bocchetti a cui era scaduta la deroga per allenare, mentre l’Hellas si stava inabissando verso la B. Ma con Zaffaroni i veneti raccolsero 26 punti in 23 partite, pervenendo allo spareggio salvezza con lo Spezia, poi vinto. La situazione della Feralpisalò di quest’anno è altrettanto pesante. Ma Zaffaroni un miracolo l’ha già fatto e se a fine campionato dovesse agguantare i playout, chissà che poi non finisca come contro lo Spezia nel giugno scorso. La missione non proprio impossibile riparte sabato, fischio d’inizio alle 14, quando al Druso di Bolzano, i gardesani sfideranno il Sudtirol che ha chiuso il girone d’andata quasi in caduta libera: batterli vorrebbe dire coinvolgerli a tutti gli effetti nella bagarre salvezza che a quel punto si farebbe ancora più difficile da decifrare e nella quale i gardesani avrebbero le loro carte da giocarsi. A iniziare da Mattia Compagnon, 21 ann,  l’attaccante in prestito dalla Juve Next Gen che prima della sosta ha segnato una doppietta nel 2-2 col Venezia, 3 gol in tutto che alimentano la speranza a Salò.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Precedente La Serie A è un campionato per giovani? Ecco perché il vento sta cambiando, anche per le big Successivo Sarri prepara il derby con i tifosi: "Va giocato per loro"